
Febbraio 2023: mercato in aumento e transizione ecologica
Il mercato auto cresce del 17,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Scetticismo da parte dell’industria automotive sull’effettiva sostenibilità dei provvedimenti votati dal Parlamento Europeo
VENEZIA. Come sappiamo il 2022 è stato un anno eccezionale per l’industria automotive per quanto concerne le immatricolazioni. Nonostante la sostanziale ripresa delle stesse nella seconda metà del 2022, il volume complessivo delle vendite dell’intero anno si colloca appena sopra ai minimi registrati nel 2013.
Con queste premesse, a Febbraio 2023, secondo i dati del ministero dei trasporti, le immatricolazioni sono state 130.365, il 17,5% in più dello stesse mese del 2022.
Nei primi due mesi dell’anno le auto vendute in tutto sono state 258.689, con aumento del 18,2% sullo stesso bimestre dello scorso anno.
Tra i brand ad attirare particolarmente l’attenzione nelle statistiche presentate da UNRAE spiccano Wolkswagen e Lancia. La casa tedesca in modo positivo, con un aumento delle vendite di oltre il 56%. Lancia, invece, nonostante il recente ringiovanimento del look, registra un calo del 36% rispetto lo stesso mese dell’anno scorso.
Divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici a partire dal 2035:
La notizia ha stupito tutti gli addetti ai lavori del settore automotive e non solo. Nonostante si reputi necessaria e giusta una transizione ecologica dell’intero comparto, è importante creare i presupposti per cui questa operazione non diventi fonte di disuguaglianza sociale. A tal proposito, Michele Crisci, presidente UNRAE ha dichiarato:
“L’industria automobilistica è pronta a raccogliere la sfida delle emissioni zero in applicazione del principio della neutralità tecnologica. Ma tale obiettivo potrà essere raggiunto solo attraverso un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni e attraverso i necessari sostegni”.
Per ridurre il gap in termini di infrastrutture l’Italia dovrà accelerare sull’installazione di colonnine di ricarica pubbliche, potenti e veloci, lungo le principali arterie stradali del nostro paese.
Dobbiamo scongiurare attraverso l’aiuto delle istituzioni il pericolo che l’Italia diventi il fanalino di coda in Europa e che si trasformarsi in un paese di serie B, con seri problemi a livello industriale e occupazionale.
In ultima analisi quella della transizione ecologica dovrà essere un’opportunità di crescita e sviluppo.