Niccolò Brandini Business Development Manager, Gruppo Brandini

LA PAROLA AI MANAGER AUTOMOTIVE

Niccolò Brandini Business Development Manager, Gruppo Brandini

Niccolò Brandini Marcolini, Business Development Manager Gruppo Brandini

Intervista a Niccolò Brandini Marcolini, Business Development Manager Gruppo Brandini

Com’è andato il 2022 per la vostra concessionaria?

Il 2022 è stato un anno molto particolare. Infatti, se consideriamo i volumi, questi son diminuiti di più del 40%. A livello di margini, e penso sia una cosa comune a tutti i concessionari, abbiamo riscontrato un incremento.

Credo che questo fenomeno si spieghi con la poca reperibilità di prodotti nel mercato nuovo che ha fatto decollare le vendite del mercato usato. Di conseguenza, è calata la disponibilità di prodotti nel mercato usato che è stato venduto a peso d’oro. Quindi, con un aumento di listino anche la parte del finanziato totale è aumentata e c’è stato un beneficio in termini generali di redditività.

Business dell’usato: futura evoluzione del mercato nel 2023

Partendo da un 2022 dove il protagonista è stato la mancanza dell’usato, stiamo vedendo che un po’ di prodotto sta tornando, sempre a prezzi molto elevati. Nel brevissimo termine non lo stiamo registrando.

La bolla speculativa si abbatterà nel 2023, è difficile capire di quanto, ma prevedo che nel primo trimestre del 2023 i prezzi dovrebbero rimanere stabili. Tornerà la disponibilità di prodotto ma il prezzo medio non si abbasserà. In questo momento d’altronde, non conviene a nessuno abbassare i prezzi.

Secondo lei, come andrà il 2023 per il mercato auto in generale e nello specifico per il mercato del nuovo?

Per quanto riguarda il mercato usato vale quanto detto prima; per il mercato del nuovo, sicuramente aumenterà la produzione rispetto al 2022. Non si tornerà sicuramente ai numeri che si facevano prima della pandemia, anche perchè se si consulta i bilanci si nota come a nessun brand, non converrebbe tornare alla over-produzione alla quale eravamo abituati.

Penso che anche il mercato del nuovo si allineerà un po’ di più di quanto è stato quest’anno ma non supereremo il milione e mezzo, ammesso che non ci siano rottamazioni.

Quale sarà il futuro della mobilità dal suo punto di vista?

Sicuramente assisteremo ad un cambio di paradigma: prima c’era la proprietà, la consuetudine di acquistare la macchina, usarla per un tot di anni e poi la si cambiava. Ora la mobilità sarà sempre più fluida: continuerà la consuetudine della proprietà, ci saranno sempre i finanziamenti, ma ci sarà quella forma di mobilità, la micro mobilità, in cui si prenderà un’automobile in base alle necessità.

“Questa necessità può durare diversi anni o appena 20 minuti.”

Quindi avremo un concetto di mobilità molto più esteso rispetto a quanto abbiamo visto fino ad oggi.

Per quanto riguarda una proposta di acquisto cross-market composta da una soluzione che includa autovetture, biciclette, monopattini etc., la vedo impegnativa per la difficoltà di mettere d’accordo diversi gestori che fanno business diversi con marchi diversi.

Secondo me, chi ha l’esigenza della macchina, a prescindere dal tempo del noleggio, ha l’esigenza della macchina e chi ha bisogno di un monopattino ha bisogno del monopattino. Quindi reputo più verosimile uno scenario dove ci saranno diversi tipi di abbonamento a servizi diversi.