LA PAROLA AL CONCESSIONARIO

Intervista a Pietro Maresca
Concessionario Maresca e Fiorentino
Presidente Federazione Concessionarie Confcommercio Ascom Bologna
Buongiorno Pietro, come stanno rispondendo i clienti a Bologna in merito agli ecoincentivi governativi?
La risposta è stata buona, sia per la prima tranche di agosto che per la successiva, soprattutto per quanto riguarda la fascia delle auto più abbordabili per i clienti. I nostri associati hanno lavorato molto bene, con competenza e restando aperti anche durante lo stesso mese di agosto per cercare di recuperare portafoglio ordini. Diciamo che nella clientela si è notata la voglia di poter contribuire ad un mondo più pulito, partendo, per chi ne avesse la possibilità, dal cambiare la vecchia auto.


Pensi che con l’ecobonus l’Italiano si sia avvicinato di più all’elettrico?
I numeri di utilizzo degli ecoincentivi ci hanno comunicato che la prima fascia ad andare esaurita è stata la quarta, quella relativa ad auto anche a benzina e diesel. La rotta verso l’elettrico è tracciata, ma la transizione è e sarà ancora lunga e non sarà solo legata agli incentivi ma anche, e soprattutto, alla realizzazione delle infrastrutture su cui siamo ancora molto indietro.
A Bologna, nella fase post Lockdown, è cambiata la mobilità a tuo parere?
Giusta considerazione. A Bologna, come nelle città anche più grandi, ci si è posti da subito la domanda di come potesse cambiare la mobilità nel post Covid. Certamente le limitazioni ed anche le paure per l’utilizzo dei mezzi pubblici, ma anche quelli in condivisione, spingono verso altre modalità individuali di movimento in cui l’automobile continuerà ad essere centrale, anche più di prima. Magari un’auto più pulita e sicura come auspichiamo tutti. Ma non solo l’auto, la nostra Federazione raggruppa anche concessionari di moto e di bici e, soprattutto questi ultimi, complici la bella stagione ed i bonus messi in campo (in maniera a dire il vero un po’ macchinosa) dal Governo, hanno venduto tantissimo in questi mesi. Una mobilità che sta cambiando e che andrà forse ripensata da chi amministra localmente, tenendo conto che ancora oggi molte persone sono in smart working e che le scuole stanno riprendendo in presenza ora dopo mesi di didattica a distanza. Dal punto di vista nostro siamo sempre disponibili a poter dare un contributo di idee e di competenze per uno sviluppo sostenibile sul territorio.


Come vedi il mercato ad oggi, dopo qualche mese dalla riapertura?
In questo 2020 che definire difficile è dire poco, il mercato ha vissuto diverse fasi: dopo i mesi di blocco come marzo e aprile, il mercato è ripartito lentamente con le associazioni che chiedevano a gran voce dei sostegni per la domanda, la cui messa a terra non è arrivata subito e questo può aver frenato la ripartenza causa il clima di “attesa” che stava nascendo. Ad agosto con l’uscita degli incentivi, il mercato è ripartito bene a mio parere, ma già adesso con l’esaurirsi dei fondi sta ritornando l’incertezza. Sarebbe fondamentale che si intervenisse prontamente per ridistribuire le risorse tra le varie fasce, per consentire di chiudere l’anno limitando al massimo i danni. A maggio avevo fatto una previsione di mercato con un meno 30%: sarebbe importante riuscire a contenere questo dato per poi ripartire con più fiducia nel 2021, confidando anche in interventi più strutturati destinati a tutto il settore.