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LA PAROLA AI MANAGER AUTOMOTIVE

Intervista ad Andrea Baroni, Account Manager di Classic Trader

Classic Trader è la vetrina digitale dedicata alle auto classiche. Attivi dal 2013, la loro mission è quella di riunire gradualmente il più grande inventario del mondo su di un’unica piattaforma specializzata.

Quanto è importante per voi il mercato Italia?

Il mercato Italia per noi è molto importante. Soprattutto come bacino per acquistare auto, perché abbiamo moltissimi clienti che trovano ancora tante auto particolari in buone o ottime condizioni sul territorio nazionale.

Certo, bisogna fare attenzione alla tipologia e alle condizioni dell’auto perché, una cosa che invece manca in Italia, è una forma di attestato che valuti le reali condizioni di un veicolo. Gli acquirenti sono molto tentati, e molti di questi alla fine acquistano, però d’altra parte temono di incorrere in una fregatura, ovvero di ricevere un’auto che non corrisponde a quello che si è espresso nell’annuncio o che si è pubblicizzato.

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Quali sono i maggiori trend del mercato?

Come sempre la Porsche. È uno di quei prodotti che non perde mai di valore e anzi ne guadagna. Devo dire che molte volte non proprio meritatamente.

Ad esempio ricordo che in una fiera a Modena avevamo un stand con un cliente che ha acquistato una Porsche Turbo del 1985; bellissima auto ma difficilissima da guidare perché aveva il motore a sbalzo. In otto anni è passata da un prezzo di 50 mila euro ad un prezzo di 120 mila euro. Sono auto da tenere in salotto, “appese al muro” per guardarle perché sono belle da vedere. Da guidare sono mostruose, davvero pericolose.

Un altro brand che sta avendo sempre un costante aumento è la Mercedes: negli ultimi 10 anni ha avuto una continua crescita di valore. Le Mercedes degli anni ’70, o dei primi anni ’80, sono delle auto davvero eccezionali. Una su tutte la Pagoda; è una di quelle auto che ha dei prezzi che vanno oltre i 100 mila euro, se tenuta bene.

La Ferrari invece ha registrato alti e bassi. Si colloca sempre nelle zone alte, ma nel corso degli anni ha avuto dei ridimensionamenti. La Testarossa ad esempio, è andata a finire a prezzi troppo alti per il tipo di veicolo. Adesso sta tornando al suo prezzo, sotto i 100 mila.

Qui in Germania una marca che attira sempre è l’Alfa Romeo: sono auto intramontabili, non perdono di valore. Sono auto da veri appassionati. A differenza della Porsche che si acquista per un investimento, l’Alfa la si acquista per vivere un’emozione.

Poco tempo fa hanno presentato l’Alfa elaborata da Zagato e la cosa ha suscitato molto interesse. I proprietari sono disposti a investire migliaia e migliaia di euro per avere il biscione nel garage.

In Germania e in Nord Europa vanno pazzi per l’Alfa Romeo.

Il mondo del classico può essere venduto online?

Oggi come oggi tantissimo. Il covid è stato un boost alle vendite online. Abbiamo dei clienti Italiani che fanno anche il servizio di ripresa, consegnano l’auto, se questa non è piaciuta, se la sono ripresi. Ormai online lavorano tutti. La maggior parte dei nostri clienti hanno i siti personali e si muovono tanto con internet.

Alcuni clienti hanno il capannone con tutte le loro auto e poi gestiscono tutto online. Magari fissano un appuntamento per vederle ma gestiscono tutto online.

Ho lavorato tanti anni con automobile.it e ricordo che l’usato classico è molto più diffuso, molto più territoriale e in pochi chilometri riesce a trovare quello che cerca. Per l’auto classica invece è diverso: se vuoi spostarti di persona devi prendere anche l’aereo; l’online è fondamentale.

Molti clienti usano l’online anche per costruirsi una clientela; l’acquirente straniero che compra in Italia non si limita a comprare una sola auto, è un collezionista. Cercano di avere questi contatti, creando mailing list e inviando DEM in modo periodico. Sfruttano il nostro sito per avere contatti esteri.

È possibile effettuare previsioni nel vostro segmento? Se si, che 2023 vi aspettate?

Non è semplice perché intervengono vari fattori. La nostra clientela è mediamente altospendente e anziana.
Nonostante questo stanno emergendo i giovani che non si appassionano alle auto classiche ma alle youngtimer. Stiamo parlando di clienti sui 30-40 anni che acquistano le auto che ricordano la loro infanzia, auto di 20-30 anni.
Stiamo notando un continuo aumento di questa clientela.

Le extra classiche da 2-300 mila euro non tutti possono permettersele, hanno un mercato particolare di élite. Le youngtimer e le giovani classiche stanno avendo una nuova riscoperta. Classic Trader sta cercando di spingere su questa tipologia di veicolo perché sta aumentando molto la richiesta.

Quindi, per il 2023 si punta al “ricambio generazionale” attraverso il segmento delle youngtimer che si collocano sulla fascia di prezzo che va dai 30 ai 40 mila euro.

Ora sono young timer tra qualche anno si sposteranno sulla nicchia altospendente. Quando si comincia con una entry level da 10-15 mila euro che ti permettono di entrare nel mondo e fare i primi raduni a quel punto scoppia la voglia non solo di avere la più giovane ma anche la più anziana.

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